Bottega Mia: il ritorno di Yari Sità

Trentasette anni, origini calabresi, Yari Sità è uno degli chef torinesi più legato (da sempre) alle culture culinarie asiatiche e orientali. Lo sanno bene quelli che hanno seguito il suo percorso professionale che lo ha portato, dopo un diploma al liceo artistico e ai primi passi in cucina nel bar trattoria della madre, a lavorare tra Florida e Barcellona e a viaggiare per il mondo prima di tornare a Torino. Qui è stato chef al Circolo Esperienza, al One Apple, ha collaborato con Affini, ha gestito la sua Taperia y Cucina, quindi ha lavorato al Bar Cavour e infine, con un suo progetto, al Mercato Centrale. Esperienze variegate che oggi collimano all’interno di Bottega Mia: quel caratteristico locale che un po’ di anni fa divenne consolidata tappa gourmet grazie alle sorelle Bordonaro.

Siamo in pieno centro cittadino, in quella via Palazzo di Città sempre più regno di movida gastronomica, e precisamente all’interno del famoso edificio con il piercing. Qui, tra volte a botte e mattoni a vista, Yari guida con passione, umiltà e grande determinazione una cucina che guarda al Piemonte e al mondo, proprio come racconta il suo dna.

L’ambiente è sempre accogliente, il personale di sala gentile, la proposta interessante proprio per quel corretto e scoppiettante mix che sa di casa e di luoghi lontani. E questo si capisce già dal benvenuto che diventa un viaggio nel viaggio con proposte che variano come: una Giardiniera rinchiusa da una foglia di daikon e ritaglio di cappero per dare sapidità; un taco di salsa tonnata e salsa teriyaki; un convincente e gustoso Cevice di sole verdure che regala tutta la biodiversità di Porta Palazzo; le nuvole di drago fritte con maionese alla paprika; una insalata russa un po’ giapponese, preparata anche qui con salsa teriyaki e un’ostia di pane; il bagnetto verde della nonna (delizioso)che copre un tomino servito in una cialdina che ricorda i tacos messicani.

E poi ecco un pad thai di verza con all’interno un uovo quasi fritto, coriandolo e i sentori anche piccanti tipici della Thailandia servito caldo e da abbinare, volendo, con un sashimi di Ricciola freddo con note spiccate giapponesi, servito con salsa al miso trattata quasi a ricreare la parte umami dell’acciuga. Tra i primi ecco il raviolo del pin XXL (ripieno di salsiccia e vitello) con un ristretto a base di pomodoro San Marzano, polvere di alga nori e una spolverata di Grana padano, mentre tra i signature c’è l’insalata cotta, cruda e marinata (oggi cavolo romanesco, radicchio, daikon, zucca, cipolla in carpione) da mangiare mischiando i vari elementi.

Plauso al pre dessert: un cavolfiore lavorato per tirare fuori le sue note grasse, emulsionandolo con olio, cannella e zucchero e servito con una rosa di vitello tataki (sì avete capito bene). “Nella cucina asiatica – spiega Sità – il concetto del dolce come lo intendiamo noi non esiste e quindi gioco a preparare il cervello al senso di dolce portata dopo portata, senza mai servire realmente qualcosa di dolce. Mi piace finire così, anche con un aglio e olio proprio perchè i sentori asiatici dolci e acidi ci sono già lungo l’intero percorso. Ovviamente non manca nel locale la proposta di dessert più classica, ma del resto questo è un laboratorio aperto, e amo provare e sperimentare, portando la mia visione di cucina completa a quanti la vogliano conoscere”.

Bottega Mia

via Palazzo di Città 19

Torino

Tel. 011.765.26.42

Prezzo: €€ (piatti tra i 14 e i 24 euro; la sera menù a 40 e a 50 euro)

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