Il Piemonte scopritelo adesso, dicevano durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006. E avevano ragione. Questa terra dai molti paesaggi, dalle mille identità, dalle forti influenze francesi, dalla cultura e dai sapori che hanno fatto storia merita di essere conosciuta. E anche i piemontesi, i Bugia nen (letteralmente non muoverti), stanno imparando a riscoprire quanto di meraviglioso hanno sotto i loro occhi e stanno facendo conoscere al mondo quella “strana pazzia” che li contraddistingue, come direbbe Bruno Lauzi.
Le montagne sono l’essenza di gran parte del territorio e questa presenza incombente plasma, a tratti, anche il carattere delle persone: più riservato nel nord, più aperto nel centro e nel sud della regione. Le colline sono il cuore delle Langhe, del Roero e del Monferrato, il palcoscenico di cibi e di vini d’eccellenza, lo scenario di quei castelli che raccontano la storia dei luoghi e d’Italia. Le pianure richiamano alla mente quel “mare a quadretti” delle risaie vercellesi dove il neorealista Giuseppe De Santis, nel 1949, ha girato Riso Amaro ricordando ai più che il Piemonte è anche terra di cinema (nell’astigiano nacque Giovanni Pastrone uno dei padri del muto italiano). I laghi, con gli immensi silenzi, sono perle paesaggistiche capaci di stupire nella loro diversità: dalla maestosità del Lago Maggiore all’infinita dolcezza del Lago d’Orta. E poi ci sono i fiumi, come l’imponente Po, che qui nasce e racconta lungo i suoi argini storie diverse di una stessa gente. Ma il Piemonte è anche luogo di insediamento romano, di passaggio e di combattimento, sede della prima capitale d’Italia, e ancora oggi tutto racconta di questo passato e della sua regalità: dalle residenze sabaude ai castelli, dai musei alle fortezze, alla struttura delle città. È terra vocata alla sacralità (ha dato i natali al padre dei salesiani, ospita la Sacra Sindone, è dotata di un circuito di Sacri Monti, Abbazie, Pievi romaniche), all’arte barocca, agli sport non solo invernali, e al gusto. I dolci della tradizione piemontese sono apprezzati ed invidiati in tutto il mondo, i vini sono tra i principali ambasciatori di questa terra, la cucina rappresenta un valore aggiunto per la scoperta dei luoghi stessi. Il Piemonte è poi, non da ultimo, terra di distretti manifatturieri e industriali, ma soprattutto di gente e di tradizioni popolari, di folclore e di musica, di una lingua che traccia indelebile l’identità di gente e di luoghi che, nella loro diversità, non aspettano altro che di essere conosciuti.
Nel luglio 2019 è andata in stampa la seconda edizione (aggiornata) del libro.
Presentazione 101 cose da fare in Piemonte almeno una volta nella vita, Newton Compton Editori
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