Un’altra giornata è volata via velocissima. E io sono stanca, ho i piedi a pezzi, ho camminato tantissimo. Oggi sono tornata all’Art Institute di Chicago, ho percorso in lungo e in largo il Loop, sono entrata ed uscita da mille negozi in cerca di qualcosa di antico, di qualcosa che avesse una storia da raccontare. Come la mia. Domani con Paul e Leasha andremo nel centro dell’Illinois in cerca del mio passato. O meglio, di quella parte della mia famiglia che è nata qui. Entrambi i miei nonni da parte materna sono nati in questo stato ed hanno vissuto qui i loro primi anni di vita. Nonno Luigi a Virden, nonna Ines a Johnson City. Domani ha dunque inizio il grande viaggio alla scoperta delle mie radici cominciando dal Carbon Hill School Museum dove Michele Micetich mi aspetta per fornirmi tutte le informazioni sul lavoro dei miei bisnonni, sul luogo in cui vivevano, sulle date in cui hanno vissuto negli States. E poi si parte alla volta di Virden, a sud di Springfield (la città dei Simpson direte voi, di Capitol direbbe mia madre) per un incontro con Justin Enrietta che lavora in comune (e che ha i nonni di origine torinese – incredibile!) da cui spero di raccogliere altre informazioni utili per capire la vita di allora e per respirare quell’aria di casa che grazie ai racconti di mio nonno l’America mi ha sempre suscitato.
Sono emozionata e contenta. Quasi 100 anni dopo la sua nascita (luglio 1912) qualcuno della famiglia torna nell’Illinois e va a Virden in cerca di risposte. E quella persona sono io.
Home sweet home

Una replica a “Home sweet home”
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