Ieri è stata una giornata speciale. Più delle altre? Impossibile direte voi… E in effetti non avete tutti i torti: le emozioni che mi ha regalato Chicago e quella che ho provato venerdì nell’arrivare a Virden e ripercorrere le tappe della storia della mia famiglia non hanno eguali. Ieri il mio sabato americano è iniziato di nuovo così, con le stesse vibrazioni, tornando in questo piccolo paese, parlando con la gente, sfogliando vecchi libri di scuola (magari gli stessi usati da mio nonno) degli anni a cavallo tra il 1910 e il 1920.
Con Paul e Leasha abbiamo raggiunto Kincaid, dove lui è vissuto prima di ripartire per l’Italia. Ho visto la strada dove c’era la sua casa e l’ho sentito vicino a me. Ho respirato la magia di questo posto e l’ho visto attraverso i suoi occhi.
Ma il pomeriggio ha riservato una sorpresa ancora più grande. Ho conosciuto un padre e un nonno. Un uomo speciale: James. Sorride alla vita, trasmette serenità, amore, gioia, fiducia, fede. Ride e si diverte insieme alle persone, è positività e allegria allo stato puro. È anche lui un artista, un insegnante di scuola e di vita, un uomo dal cuore grande. Stare con lui mezza giornata è stato un regalo bellissimo: è stato come poter rivivere per alcune ore la compagnia di mio nonno. Vederlo e sentirlo parlare, sedermi sulla poltrona vicino alla sua, abbracciarlo, osservarlo guardare la televisione, gioire per una sorpresa, divertirsi, raccontare storie di vita, regalare un sorriso ad una persona cara mi ha portato indietro nel tempo. Vedendo James ho rivisto mio nonno, mi sono rivista al suo fianco. Ed ho provato brividi di emozione, come quelli che sento adesso mentre lo sto scrivendo. Per due giorni nel centro dell’Illinois ho ritrovato mio nonno. Ed è stato bellissimo.