4 giugno 2011
Eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio in Nepal. La sveglia,come sempre, anche questa mattina suona presto e a alle sei siamo già pronti. Riesco a chiudere la mia valigia rossa che mi accompagna da due settimane anche perché, come dice Mauro, ne ho comprata un’altra più piccola per metterci due teste di Buddha e i tanti souvenir che ho comprato.
Il volo Katmandu-Doha trascorre bene: 6 ore dedicate a sonnecchiare, leggere libri, ascoltare musica, mangiare e guardare film… A terra ci attendono 38 gradi, un caldo pazzesco, ma è ventilato e lo sopportiamo.
Il contrasto con il Nepal è fortissimo e non possiamo che rendercene conto immediatamente. Qui tutto è all’insegna del lusso: nuovi e moderni grattacieli, macchine, hotel da film ci catapultano nella civiltà più ostentata e siamo talmente stanchi che non appena varchiamo la soglia dell’Intercontinental siamo contenti di trovare tante comodità che avevamo scordato. Abbiamo 12 ore da trascorrere in Qatar prima del volo per Milano, ma il caldo e la stanchezza ci impediscono di avventurarci per la città. Quindi, posate le valigie in camera, scendiamo in spiaggia per rilassarci, ci godiamo lo splendido mare, mangiamo in un ristorante greco, io vado dal parrucchiere (domani devo essere a Vico Equense per lavoro, mi devo sistemare) e chiudiamo la serata con un aperitivo al tramonto sulla spiaggia e una cena tra le palme. Vi stiamo scrivendo dall’aeroporto stremati, ma felici delle magnifiche esperienze fatte, però senza Wifi non riusciamo a pubblicare il testo. Grazie per aver condiviso con noi questi magnifici 15 giorni in Nepal. A presto!
Doha, un mare di contrasti

Una replica a “Doha, un mare di contrasti”
che bel viaggio!
un abbraccio, Francine
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