NY: street food nell’East Village

Il 2013 è l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti. L’iniziativa, che si è aperta con  l’esposizione del David-Apollo di Michelangelo nella National Gallery of Art di Washington, si articolerà in più di 180 eventi a cura dell’Ambasciata a Washington e dei Consolati e Istituti di Cultura italiani in oltre 40 città americane. Insomma, si parlerà di Italia più del solito oltre oceano e sicuramente New York sarà uno dei luoghi in cui verranno realizzati molti appuntamenti dedicati alla cultura gastronomica del nostro paese.

Ma New York è da sempre il luogo per eccellenza che ha saputo accogliere e trasformare le tradizioni culinarie di tutto il mondo e a mio avviso la meta migliore per subire questo fascino è l’East Village: quartiere dalla fama all’avanguardia e individualista che ha attratto personaggi come il pittore Keith Haring e che ha lanciato nel leggendario CBGB, storico music-club ormai chiuso, star del calibro di Patti Smith o Lou Reed.

Passeggiare tra le sue strade, di sera, tra gruppi di giovani e locali più o meno trendy è la scelta giusta per avventurarsi alla scoperta di uno “street food” che qui fa tendenza, come ho avuto fortuna di fare insieme alla mia amica Francine Segan, grande esperta di storia del cibo non solo americano. Si comincia da Otafuku, piccolo take-away giapponese, per mangiare, rigorosamente in piedi, due specialità della casa: Takoyaki, ossia polpette di polipo cotte in pastella e Okonomiyaki, piatto a base di uova, farina, cavolo e altre verdure.

Poco lontano fermatevi da Pommes Frites per un assaggio delle autentiche patatine belghe rigorosamente fresche e proposte in abbinamento a ventisei salse differenti che vanno dalla classica Barbecue al curry irlandese. Gli appassionati di cibo cinese potranno trovare da Dumpling Man il loro paradiso per gustare deliziosi ravioli rigorosamente preparati a mano e ripieni di maiale, pollo, gamberetti, verdure o addirittura uva e miele. Ma qui nell’East Village si viene anche per gustare i migliori hot dog di tutta New York: quelli di Crif Dogs, piccolo locale aperto nel 2001. La scelta spazia tra sedici proposte tra cui lo Tsunami con bacon, cipolle verdi e ananas, il Chihuahua a base di Bacon, avocado e panna acida o il Corn Dog immerso in una speciale pastella e  poi fritto alla perfezione. E dopo un pasto da Crif Dogs, prima di uscire dal locale, fate un salto da Please don’t tell e non stupitevi se per entrare dovrete passare da una cabina telefonica da cui chiamare per sapere se c’è un tavolo libero. Porchetta, come suggerisce il nome, è invece il luogo giusto per gustare buona carne di maiale preparata in piatti o in sandwich e servita insieme a fagioli, patate, zuppe e insalata di cicoria e aglio.

Tra un locale e l’altro, non dimenticate di entrare nei tanti negozi vintage disseminati nella zona per riscoprire vestiti e oggetti usati dal fascino senza tempo, mentre per un dolce in zona il mio posto preferito è Butter Lane: deliziosi cupcakes realizzati con materie prime di qualità e proposti in svariati gusti tra cui vaniglia, cioccolata americana, cherry, fragola o cocco. New York… I miss you!

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Una replica a “NY: street food nell’East Village”

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