La Valle di Susa è un po’ casa mia. Ho trascorso alcuni anni della mia vita a Oulx e sono stata bene. Amo la montagna da sempre, ce l’ho nel sangue, anche perché parte delle mie radici arrivano dalla Valle di Viù e da Usseglio, dove ho passato estati e vacanze indimenticabili. Ma la Valle di Viù e la Valle di Susa, nella loro immensa diversità, hanno in comune uno dei punti di riferimento di tutto l’arco alpino piemontese e di Torino: il Rocciamelone.
Ritenuta per anni la cima più alta del Piemonte, il Rocciamelone vanta il primato di essere la prima montagna ad essere stata scalata in questa regione. La sua sagoma, imponente e maestosa, si riconosce al primo sguardo non solo dai dintorni di Torino ma da ben oltre, soprattutto quando la nebbia lascia il posto a un cielo tanto azzurro da metterne in risalto contorni e sfumature. E al mattino, con il sorgere del sole, la cresta ed i suoi crinali si tingono di rosa insieme alle nuvole, quasi a voler ricordare che lassù, tra le cime, ogni giorno si compie un miracolo.
Il miracolo della fede, lo stesso che ha spinto nel lontano 1358 Bonifacio Rotario d’Asti a raggiungere per primo la vetta di questo monte all’epoca circondato da un alone di mistero che lo voleva protetto da un famigerato demone e scelto come rifugio per un leggendario tesoro nascosto tra le sue rocce. E poiché Rotario, prigioniero in Terra Santa, fece voto di raggiungere la vetta più alta d’Italia se fosse stato liberato dalla prigionia, decise dunque di scalare il Rocciamelone allora considerato tale per i suoi 3538 metri di altitudine. E a testimonianza di questa impresa è possibile vedere ancora oggi, custodito nella Cattedrale di Susa, il Trittico raffigurante la Vergine che lui portò sulla cima del monte; ma si racconta anche di come, proprio Rotario, costruì il ricovero di Cà d’Asti, punto tappa per gli escursionisti che salgono dalla Valle di Susa, considerato a tutti gli effetti il primo rifugio della storia.
Simbolo della vallata, il Rocciamelone sovrasta la cittadina di Susa che fu fondata dai Galli e governata dai romani, come testimoniano i numerosi luoghi di interesse storico presenti in città tra cui l’Arco di Augusto o l’Anfiteatro romano. Vetta circondata da un’aura di devozione popolare che spinse anche Vittorio Emanuele II a volerla scalare, nel 1899 fu protagonista di un’impresa davvero unica. Sulla sua cima si innalzò, e c’è tuttora, una grande statua della Madonna realizzata in bronzo che fu portata in vetta a spalle dagli Alpini in seguito ad una sottoscrizione di 130 mila bambini di tutta Italia. Alta circa 4 metri venne divisa in otto parti per renderne più facile il trasporto da parte delle penne nere poiché il suo peso complessivo era di 1400 chilogrammi. Ma sulla cima del Rocciamelone si trova anche un Santuario ricavato nella roccia e adiacente al piccolo rifugio Santa Maria, un tempo utilizzato dal sacerdote che celebrava la Santa Messa in quota od accoglieva i fedeli in pellegrinaggio, fedeli che ancora oggi raggiungono la vetta della montagna in occasione della sua festa che si celebra il 5 agosto di ogni anno.
E se la salita sul Rocciamelone si può effettuare sia dal versante della Valle di Susa che passando dalle Valli di Lanzo, superando Usseglio, quindi il lago di Malciaussia e dirigendosi verso il Rifugio Tazzetti e il Col della Resta, da ambo le parti ci si imbatterà in meravigliosi panorami. La vista dalla cima del monte è estesa ed abbraccia quasi tutte le alpi occidentali, dal Monviso al lontano monte Bianco. Io ci sono stata con Wilma, la mia amica di sempre, un giorno d’estate. Ed è stato stupendo. Salite dal versante delle Valli di Lanzo, siamo scese verso il rifugio Cà d’Asti e abbiamo proseguito in direzione della Croce di Ferro per poi ridiscendere al Lago di Malciaussia. Una lunga camminata, ve lo posso assicurare, ma è una delle esperienze che porterò nel cuore per tutta la vita.
6 risposte a “Il Rocciamelone, la montagna di Torino”
montagna stupenda!!
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Io la adoro. Hai perfettamente ragione Gio 😉
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Per te che ami (come me) il Rocciamelone ti consiglio una foto su nationalgeographic.it foto del giorno rocciamelone…Ciao.
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vista. hai ragione è bellissima
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da questa bassa pianura padana ,potessi vedere almeno una cima di un monte,rarissime le giornate di sereno che ci porta a vedere le vette piu’ alte dell’appennino cosi’ come le montagne del veneto .La tua scrittura mi porta a pensare che queste montagne tue io non le ho viste mai ..ci devo pensare davvero ! grazie Sarah per quello che scrivi !
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Grazie a te Rina per essermi sempre vicina. Dobbiamo organizzare. Ho una gran voglia di vederti, voglio venire a trovarti
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